La struttura rispecchia la categoria 5 stelle lusso: arredi sfarzosi, largo uso di marmi, vasi e quadri d'autore persino nelle stanze, pulizia perfetta, buona posizione vicino alla zona pedonale, ampio giardino curatissimo.
Le camere Classic sono addirittura più grandi delle Elegance del Trieste e molto più grandi delle Comfort e Deluxe del Tritone, assimilabili a delle Junior Suite, con le solite note che contraddistinguono il gruppo Borile: balconi con meravigliose viste sui colli, lampadari in vetro di Murano, biancheria di alta qualità cambiata ogni giorno, 2 accappatoi, 2 asciugamani e infradito, salottino con poltrona, sedie e tavolino, bagni strepitosi in marmo con vasca e comoda doccia dotati di chicche come la bilancia o il porta kleenex che ricorda il Kulm di Saint Moritz. Al Grand hotel le porte sono nuove e più spesse, quindi c'è una maggiore insonorizzazione, perfetto per chi ha necessità di lavorare.
Non posso non menzionare il fulcro della struttura, il personale. Alcuni di loro sono gli stessi del Trieste e per me ormai un punto di riferimento: Luca del ricevimento, tanto nomini nullum par elogium, il maître Manlio, una persona d'oro, mi ha subito riconosciuto, si è sinceramente interessato a me, ha ascoltato le mie rimostranze per l'unico inconveniente accaduto durante il soggiorno e lo ha risolto efficientemente, tanto da rispondere con sincera felicità nel momento in cui gli ho riferito che andasse bene la nuova soluzione, mi sono davvero commosso nel notare tale dedizione e passione, Manuel, con la sua simpatia e giusta attitudine al lavoro, la carissima Habiba, che vedevo poco, purtroppo, e che è una spanna sopra tutti gli altri camerieri, il direttore Giuseppe, con cui ho avuto un piacevole scambio di battute, che ha supervisionato attentamente la sala e che è venuto a salutare tutti i tavoli ad uno ad uno. Non sono riuscito a salutare e premiare Manlio e, per la seconda volta, Habiba, ma spero di farlo in altre occasioni.
A questi, si aggiunge, per il personale del Grand hotel, la sommelier Cristina, una persona deliziosa, sempre sorridente come lo sono io, gentile, capace, che sa colloquiare con i clienti. Nonostante sia astemio e non abbia mai partecipato alle degustazioni né abbia mai bevuto vino, lei veniva a ogni pasto a trovarmi al tavolo per chiacchierare amabilmente, quando aveva un attimo di tempo. È la migliore dipendente dell'hotel e l'unico motivo che mi spingerebbe a tornare qui e non al Trieste. Andrebbe valorizzata di più, anche in un ruolo di comando, perché può dare tanto. Ringrazio il receptionist Alexandru, perfetto dipendente da 5 stelle, il caporicevimento Leonardo e la ragazza del ricevimento sulla trentina con i capelli lunghi raccolti, seri e professionali, Fabrizio del ricevimento, la maître Alessia e l'altro maître con i capelli grigi e gli occhiali senza montatura, tre persone simpatiche che riescono nel loro lavoro, e, infine, il direttore Paolo, positivo e amante del suo lavoro, a cui consiglio di fare più team building, di essere presente fisicamente a ogni pasto in sala e di rispondere alle recensioni su TripAdvisor e Google.
L'unica nota dolente, di cui sono stati adeguatamente informati reiterate volte sia alcuni maître sia i diretti interessati, è il personale di sala di pranzo e cena, motivo che mi porta a preferire il Trieste e non ritornare qui. Su questo preferisco glissare ed eventualmente scriverlo in veste privata, ma sarebbe imbarazzante per me. Mi limito a citare una delle tante inadeguatezze: in 9 gg nessuno dei 6 camerieri che ho cambiato e, altrettanto, fatto cambiare, è riuscito a portarmi la bottiglia d'acqua a temperatura ambiente, al contrario rigorosamente servita fredda.
La cucina è eccellente, come al Trieste e al Tritone, i piatti sono più elaborati e si nota una sapiente ricerca e sperimentazione che ben si addice a un 5 stelle lusso. Ho preferito, però, quella del Trieste, più semplice e di cui non ho mai lasciato nemmeno un grammo nei piatti, mentre qui dopo un po' ho cominciato a ordinare meno e finire meno. Anche quella del Tritone è meno ricca. Il piatto migliore che abbia mangiato sono i fiori di zucca ripieni. Si sono presi cura attentamente della mia intolleranza al lattosio.